
La musica che incontra la scienza. A Milano
Forse non è sbagliato definire intrigante una rassegna che sarà aperta a Milano il 6 ottobre prossimo alle 20,30. S’intitola “Musica & scienza”, è al suo secondo anno di vita ed è proposta da una delle più importanti istituzioni culturali della città: l’orchestra sinfonica Giuseppe Verdi – diretta dal m°Ruben Jais – che si esibisce nella grande sala dell’auditorium di Largo Mahler. Intrigante perché per prima cosa si ispira al pensiero di uno dei più noti matematici italiani, Ennio De Giorgi:”Se in ogni scienza noi vediamo un ramo dell’albero della sapienza allora ogni scienza ci appare in tutto il suo significato. Capiamo allora anche il giusto significato della specializzazione scientifica, il giusto senso della professionalità che non isola dal resto del sapere, non esclude il dialogo con le altre discipline, non esclude l’impegno, sia didattico che divulgativo, di comunicare i contenuti della propria scienza a qualsiasi pubblico”. Infatti “Musica & Scienza” è un ciclo di incontri che vede la musica colta in dialogo con le discipline scientifiche, dalla psicanalisi all’astrofisica, “in un tentativo – dicono i promotori – di ricerca di analogie, similarità, principi che ricorrono, e che ci aiutano, forse, a decifrare meglio la realtà in cui viviamo”. E non è intrigante questo incrocio?
Il primo concerto in programma – a cui partecipa l’astrofisico Simone Iovenitti – s’intitola Musica in Fuga, un viaggio nella struttura della materia, in una comparazione con la Fuga musicale, attraverso esempi tratti da celebri composizioni di Bach (basta citare Il clavicembalo ben temperato) e di e Mozart (per esempio il finale della sinfonia Jupiter). La fuga, come si sa, è una forma musicale contrappuntistica in cui le voci, in numero variabile, intervengono l’una dopo l’altra secondo una precisa struttura. Si parla perciò di fuga a due, a tre, a quattro voci.
Anche un appuntamento culturale come questo, infine, può aiutare le persone d’ogni giorno a valutare l’importanza della difesa ambientale. In soldoni: se è vero che l’occhio vuole la sua parte perché trascurare l’orecchio?