
Emancipazione femminile: un cammino lungo ma inarrestabile
Emancipazione femminile in Africa. Quote rosa e possibilità di possesso della terra sono le via maggiormente battute per i primi passi di una difficile battaglia per il gender equality. Ecco alcuni esempi
L’emancipazione femminile non si arresta
“Non desidero che le donne abbiano potere sugli uomini, ma su se stesse” scrive Mary Wollstonecraft. Mentre Sarah Sewall, sottosegretario per la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani, rivolgendosi agli studenti dell’Università americana del Cairo ha detto: “Le donne hanno governato molte fra le più grandi civiltà. E non solo in Egitto, bensì lungo tutta la storia. Da Nefertiti e Cleopatra alle potenti regine dei regni Fatimidi e Mamelucchi Qui in Egitto, le donne hanno lottato e marciato contro il colonialismo, il sessismo e la discriminazione, conquistando il diritto di votare, andare a scuola e partecipare pienamente alla vita pubblica. E qui al Cairo, negli ultimi anni, le donne egiziane sono scese in piazza insieme agli uomini per chiedere un nuovo futuro per il loro Paese. La loro leadership ha ispirato le donne di tutto il continente e ha plasmato il corso della storia.
Le donne sono dunque sempre più potenti e vedono cambiare drasticamente la loro posizione. Ci sono però molti posti nel mondo in cui ancora sono non solo sottomesse, ma vivono in condizioni di degrado e sottoposte ad abusi di ogni tipo. Tuttavia, le donne di tutto il mondo stanno cambiando questa realtà, traendo ispirazione e influenza dallo scambio delle reciproche esperienze. Vediamo qualche esempio eclatante.
Ruanda: gestire da sole, senza uomini
Il genocidio ruandese del 1994 ha causato la morte di quasi un milione di persone in appena 100 giorni. Una carneficina che ha lasciato un paese composto per il 70% da donne. Prima del 1994, le donne occupavano solo 10-15% dei seggi in Parlamento. Per causa di forza maggiore, con pochi uomini disponibili e soprattutto il desiderio di ricostruire il loro paese e guadagnarsi da vivere, le donne si sono fatte avanti come leader. Il cambiamento sociale e culturale che ne è conseguito è stato importante.
Alla fine degli anni ’90, il governo ruandese ha approvato una legge che prevedeva per le donne il diritto di possedere ed ereditare la terra, il diritto di aprire un conto in banca senza l’autorizzazione di una figura maschile. Era inclusa anche la protezioni per i bambini. Oggi, le donne in Ruanda stanno approvando una legge sulle “quote rosa”. Questa prevede che ci sia sempre almeno il 30% di donne rappresentate nel loro parlamento.
Le vie dell’emancipazione femminile in Africa
In Africa le donne producono l’80% del cibo per il consumo e la vendita. Tuttavia, le donne sono spesso private della possibilità di possedere terra ed escluse dalla scelta delle politiche agricole. Esistono numerosi programmi in cui le donne ricevono finanziamenti per l’imprenditoria alimentare. Ma finché l’accesso alla proprietà rimane fuori dalla portata delle donne, il vero cambiamento resta una chimera.
Swaziland
Il caso emblematico di Nombuyiselo Sihlongonyane contro Mholi Sihlongonyane, nello Swaziland, non ha cambiato le leggi sulla proprietà della terra, ma è stato un piccolo passo verso l’uguaglianza. Per riassumere, una donna ha portato il marito in tribunale perché gestiva male i beni di famiglia (gli uomini gestiscono i beni di famiglia secondo la legge dello Swazi). Il marito l’ha controbattuta per aver portato la questione in tribunale.
Sfortunatamente, il caso non ha apportato cambiamenti in questa parte del diritto matrimoniale. Tuttavia, “… la decisione della corte ha permesso solo alle donne nella stessa posizione di Nombuyiselo di avviare e intraprendere azioni legali”. Non è molto, ma è un inizio. Le donne possono citare in giudizio gli uomini e la nozione di uguaglianza è riconosciuta dalla legge.
Zimbabwe
Come in Ruanda, le donne dello Zimbabwe hanno fatto pressioni per cambiare la loro Costituzione, al fine di includere almeno il 30% di quote rosa. E anche qui la possibilità di possedere la terra è stato il traguardo successivo. La costituzione è stata modificata nel 2013. Primi passi di un percorso che però risulta ancora molto lungo.
Tratto da Impakter.com.