
Dist-i, il braccialetto che ‘mette a distanza’ il Covid
Una garanzia per il distanziamento personale, una delle misure fondamentali contro la diffusione del Covid-19. Un mezzo per evitare che, nelle ore di lavoro o anche di svago, ci si possa avvicinare troppo a un’altra persona. Con questa idea è nata la start up Dist-i, che ha immesso sul mercato un braccialetto high-tech che agisce come uno scudo invisibile contro il virus. I ricercatori hanno pensato a una protezione per ridurre il rischio di contagio sul luogo di lavoro. Dando una mano anche alle imprese per diminuire la possibile insorgenza di focolai aziendali.
Dist-i: dai musei alle fiere
L’obiettivo del progetto è di garantire il corretto distanziamento e ricostruire la catena di contatti, per contribuire a ridurre il rischio di contagio da Covid-19, rispondendo in maniera flessibile alle esigenze di aziende e lavoratori. Una Immuni “attiva”, visto che non interviene a posteriori, come l’app lanciata dal governo, ma fa scattare subito l’allarme sull’eccessiva vicinanza tra due persone. Per questo gli ideatori di Disti-i evidenziano la possibilità di “migliorare la consapevolezza dei lavoratori sulle procedure di sicurezza e tutelare la continuità operativa dell’azienda, riducendo il rischio di stop a causa dei troppi contagi”.
Tuttavia, l’ambito di applicazione può risultare più ampio. “Altri luoghi ad alta affluenza potrebbero essere più sicuri e con uno strumento preciso sul distanziamento potrebbero restare aperti” spiega Paolo Ingrassia a Impakter Italia. “Oggi chiudiamo i musei – aggiunge Ingrassia – prima sono state chiuse le palestre, i cinema e le sale concerto. Ma con questo dispositivo si potrebbe ottenere il corretto mantenimento del distanziamento. Purtroppo sappiamo che nemmeno l’uso la mascherina ci salvaguarda dal contagio: serve il distanziamento”. E non solo: il braccialetto potrebbe far svolgere, in sicurezza, le fiere, posti in cui si creano naturalmente degli assembramenti.

Paolo Ingrassia
La questione della privacy
Ma come funziona? Dist-i è un mix di plastica e silicone, di colore nero: vibra, suona e si illumina solo se necessario, per garantire la sicurezza di chi lo indossa, se una persona si avvicina troppo. Il dispositivo è stato ideato da ingegneri italiani, esperti di elettronica di precisione. L’impiego è sulla base del plug & play. Quindi non sono necessarie app, smartphone o software specifici. La definizione esatta del prodotto è quella di smart band, che calcola la distanza tra le persone che lo indossano avvisandole, appena si stiano avvicinando eccessivamente.
Il tema sollevato, come spesso accade, è quello della privacy. “Il dispositivo non ha un Gps, è un alert attivo. A differenza di Immuni che è alert passivo. Questo è uno strumento di prevenzione, molto semplice e che non traccia gli spostamenti”, sottolinea Ingrassia. Ragion per cui “non viene utilizzato quindi come mezzo di controllo, ma ci consente di tutelare la nostra salute”.