
Diritti umani: 168 milioni di persone da aiutare
Una persona su 45 avrà bisogno di assistenza e protezione umanitaria nel 2020. Il totale è di 168 milioni di persone in tutto il mondo, la cifra più alta degli ultimi decenni. In questo quadro il numero di bambini vittime di violenze sta aumentando, facendo registrare record tutt’altro che ammirevoli, mentre una donna su cinque ha subito abusi negli scenari di guerra. L’allarme sui diritti umani è stato lanciato dalle Nazioni Unite in vista di un anno molto impegnativo sul fronte dei diritti umani e della sicurezza delle persone. Con presupposti del genere appare complicato raggiungere i 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile fissati dall’Onu.
“The brutal truth is 2020 will be difficult for millions of people. The number of people in need globally has increased by some 22 million over the past year,” says @UNReliefChief as he launches the Global Humanitarian Overview 2020 ▶️ https://t.co/HcakwnErFL#InvestInHumanity pic.twitter.com/9VHRyvKsFW
— UN Geneva (@UNGeneva) 4 dicembre 2019
La denuncia sui diritti umani
Nel 2019 oltre 22 milioni di persone hanno avuto bisogno di assistenza a causa di vari fattori: gli shock climatici, i grandi focolai di malattie infettive, i conflitti prolungati. Un mix devastante. Mark Lowcock, dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, ha denunciato: “Nel 2018 Più di 12mila bambini sono stati uccisi o mutilati durante i conflitti e il 2019 è andato anche peggio”. Ma ci sono sempre più comunità “colpite da eventi relativi ai cambiamenti climatici di quanto avevamo previsto”, ha sottolineato Lowcock. Sono venti i Paesi particolarmente a rischio per l’emergenza clima, rendendo lo scenario sempre più inquietante.

I dati dell’Humanitarian Overview
Emergenza Yemen
Tra i Paesi in difficoltà, la situazione in Yemen è ritenuta “la peggiore crisi umanitaria del mondo”: nel 2020 saranno cinque gli anni di guerra con esiti molto pesanti per la popolazione. “Il numero di persone bisognose potrebbe rimanere vicino ai livelli di quest’anno, ovvero circa 24 milioni di persone, l’80% della popolazione”, spiegano dalle Nazioni Unite che hanno più volte denunciato la gravità della guerra nella Penisola arabica.
E inevitabilmente sono i bambini a pagare principalmente dazio alla recrudescenza delle violenze. “Il numero di Paesi in conflitto è al suo punto più alto dall’adozione della Convenzione sui diritti del fanciullo nel 1989” ha rilevato l’Unicef. Le emergenze umanitarie hanno una serie di effetti catastrofici: privano i bambini dell’alimentazione, dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari, dell’istruzione e di altre necessità di base. “Un bambino su quattro vive in un paese colpito da conflitti o disastri. Oggi in tutto il mondo vediamo il maggior numero di bambini bisognosi di assistenza d’emergenza da quando abbiamo iniziato a tenere la documentazione”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unicef, Henrietta Fore.

Henrietta Fore direttrice dell’Unicef
Fondi necessari
Il Global Humanitarian Overview 2020 ha calcolato che per lo Yemen sono necessari 3,2 miliardi di dollari. Altri finanziamenti sono fondamentali per affrontare pluriennali conflitti, tra cui Afghanistan, con 732 milioni per 9,4 milioni di persone, Burundi (104 milioni per 1,7 milioni di persone), Iraq (520 milioni per 4,1 milioni di persone), Siria 3,3 miliardi per 11 milioni persone e la Repubblica Centrafricana 388 milioni per 2,6 milioni di persone. Il lavoro da svolgere è quindi imponente, su più fronti. A cominciare da quello climatico, come testimonia la Cop25 in corso a Madrid.