
Api contro i cambiamenti climatici: un progetto italiano
Api contro i cambiamenti climatici: un progetto italiano che certifica ancora una volta quanto siano importanti se non insostituibili questi animali per la nostra sopravvivenza ed anche per una vita di qualità. D’altronde per noi di Impakter Italia l’argomento api è uno di quelli più amati. Ma veniamo all’oggi.
Un dispositivo sul torace degli insetti – e per questo dunque molto piccolo – per tutelare la loro salute e monitorare il loro comportamento in tempo reale. E per dare un quadro di cosa c’è nell’aria e leggere per tempo cosa potrebbe accadere. Di più: “per il monitoraggio strumentale della qualità dell’aria, percorsi didattici per gli studenti, acquisizione di competenze tecnico-pratiche e valutazione dell’impatto sanitario dell’inquinamento“.
Il progetto in questione si chiama Genki che sta per “Global environment network, knowledge and involvement – dal dato alla consapevolezza”, è stato realizzato da alcune scuole della regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la locale sezione di Lega Ambiente. L’idea l’hanno avuto quelli della Eurotech, multinazionale tecnologica friulana con sede ad Amaro con insieme agli studenti della V elettronica dell’istituto Itt Guglielmo Marconi di Staranzano e dell’Istituto Tecnico Agrario Giovanni Brignoli di Gradisca d’Isonzo.

Api contro i cambiamenti climatici: un progetto italiano – CC0, public domain, royalty free
L’alveare intelligente
Grazie al dispositivo di Eurotech ed alle centraline installate nelle scuole che hanno aderito a questo progetto, si è potuto creare un alveare intelligente, un centro di raccolta ed elaborazione dei dati che arrivano dalle api con i transponder sul torace: rilevamento di gas, inquinanti e non, presenti nell’aria, le quantità di anidride carbonica, anidride solforosa, polveri sottili. Ed altro.
“Abbiamo messo a disposizione la tecnologia di Eurotech per creare l’alveare intelligente. Si tratta di mini transponder, sensori piccolissimi, che verranno posti sul torace di un campione di api per monitorare il loro comportamento – ha raccontato Roberto Siagri Ceo di Eurotech a Nordesteconomia.it – Il transponder è dotato di Rfid, radio-frequency identification, identificazione a radiofrequenza, per l’identificazione e memorizzazione automatica di informazioni inerenti a oggetti, animali o persone, basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag. Questa identificazione avviene mediante radiofrequenza, grazie alla quale un reader è in grado di comunicare e aggiornare le informazioni contenute nei tag che sta interrogando. Il transponder più conosciuto è il Telepass che permette agli automobilisti che viaggiano in autostrada di passare attraverso il casello senza doversi fermare effettuando il pagamento del pedaggio autostradale in automatico poiché il codice identificativo del trasponder è associato al conto corrente bancario di chi ha il contratto Telepass. L’Rfid posto sul torace delle api funziona nello stesso modo raccogliendo informazioni leggibili da internet sulla geolocalizzazione dell’insetto sul territorio o su quando entra o esce dall’alveare. I ragazzi della V elettronica del Marconi e quelli dell’istituto agrario si sono “trasformati” in apicoltori hi-tech con il progetto di “alveare intelligente”, usando sistemi IoT (Internet of Things), gli apicoltori potranno monitorare la propria colonia e raccogliere informazioni utili non solo per intervenire in caso di bisogno, ma anche per fornire dati utili alla ricerca sulle api”